
Introduzione
La recente elevazione della soglia dei redditi di lavoro dipendente o assimilati, introdotta dalla legge di bilancio 2025, ha generato dubbi interpretativi relativi all’anno di effettiva applicazione di tale novità. Di seguito vengono esaminate le due possibili letture della norma, le implicazioni pratiche e gli scenari futuri, alla luce delle stime fornite dalla Relazione tecnica della Ragioneria dello Stato.
Sezione 1: L’innalzamento della soglia e le incertezze interpretative
La legge di bilancio 2025 (L. 207/2024) ha previsto, all’art. 1 comma 12, l’innalzamento da 30.000 euro a 35.000 euro del limite dei redditi di lavoro dipendente o assimilati per la permanenza nel regime forfetario. L’espressione “per l’anno 2025” risulta, tuttavia, ambigua: essa può riferirsi all’anno in cui verificare il superamento del limite oppure all’anno in cui tale limite deve essere effettivamente applicato.
Sezione 2: Verifica della soglia e periodi di imposta
Attualmente, il regime forfetario è precluso ai contribuenti che, nell’anno precedente, abbiano percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati oltre la soglia consentita. Di conseguenza, se si interpretasse l’inciso “per l’anno 2025” come l’anno di verifica del limite di 35.000 euro, gli effetti concreti si realizzerebbero a partire dal 2026. In tal caso, i contribuenti che supereranno i 30.000 euro ma non i 35.000 euro nel 2025, potrebbero aderire o permanere nel regime forfetario nel 2026.
Al contrario, se si interpreta “per l’anno 2025” quale anno di effettiva applicazione del nuovo limite, si dovrebbe considerare il 2024 come l’anno di riferimento per la verifica della soglia. Ciò significa che chi, nel 2024, percepisce redditi superiori a 30.000 euro ma non eccedenti i 35.000 euro, avrebbe diritto ad accedere o a restare nel regime forfetario già dal 2025.
Sezione 3: Implicazioni per il 2025
L’interpretazione più restrittiva – secondo cui la nuova soglia andrebbe considerata solo dal 2026 – impedirebbe un’immediata estensione della platea dei contribuenti forfetari per il 2025. D’altro canto, la seconda interpretazione – con efficacia della nuova soglia già dal 2024 ai fini del 2025 – allargerebbe subito la platea, consentendo a un maggior numero di contribuenti di rientrare nel regime agevolato.
Sezione 4: Indicazioni dalla Relazione tecnica
La Relazione tecnica della Ragioneria dello Stato del 21 dicembre 2024 fornisce stime riguardanti gli effetti finanziari della disposizione. È previsto, infatti, già per il 2025:
Un minor gettito IVA dovuto all’ingresso di nuovi contribuenti forfetari, che non addebitano l’imposta a titolo di rivalsa.
Un maggior gettito derivante dalle rettifiche della detrazione IVA per i soggetti che transitano dal regime ordinario al forfetario, con conseguenti adeguamenti in materia di beni e servizi non ancora ceduti o utilizzati e di beni strumentali non completamente ammortizzati.
Tali previsioni suggeriscono che il nuovo limite produca effetti già dal periodo d’imposta 2025.
Sezione 5: Effetti sulle agevolazioni contributive
La Relazione tecnica stima, inoltre, una riduzione del gettito contributivo per il 2025 (e in misura minore per il 2026), in quanto un maggiore numero di contribuenti potrebbe aderire al regime contributivo agevolato connesso al regime forfetario. Anche in questo caso, il documento sembra implicare che la soglia di 35.000 euro operi fin da subito, ampliando il novero di coloro che beneficiano di aliquote contributive più favorevoli.
Conclusione
Alla luce delle indicazioni fornite dalla Relazione tecnica e in attesa di futuri chiarimenti ufficiali, l’orientamento prevalente ipotizza che la nuova soglia di 35.000 euro trovi immediata applicazione, influenzando l’accesso al regime forfetario già per l’anno 2025. Si auspica, comunque, un intervento normativo o interpretativo specifico per dirimere definitivamente i dubbi e fornire certezza agli operatori.
FAQ (Domande e Risposte)
Quando entra in vigore il nuovo limite di 35.000 euro? Attualmente esistono due interpretazioni. In assenza di chiarimenti, si propende per l’applicazione già nel 2025, in base alle valutazioni riportate nella Relazione tecnica.
Su quali redditi bisogna effettuare la verifica? Bisogna considerare i redditi di lavoro dipendente o assimilati percepiti nell’anno precedente a quello di applicazione del regime forfetario.
Cosa succede se nel 2024 si supera la soglia di 35.000 euro? In tal caso, se la soglia fosse effettivamente elevata a 35.000 euro già per il 2025, e se i redditi del 2024 risultassero superiori a tale importo, il contribuente non potrebbe accedere né permanere nel regime forfetario nel 2025.
Quali vantaggi comporta il regime forfetario? Il regime forfetario prevede un’imposta sostitutiva al posto di IRPEF e relative addizionali, l’esonero dall’IVA a debito e, per alcuni soggetti, la possibilità di aderire a una contribuzione previdenziale ridotta.
È già disponibile un chiarimento ufficiale definitivo? Al momento, si attendono indicazioni ufficiali più precise. Le informazioni qui riportate si basano sui testi di legge e sulla Relazione tecnica allegata alla manovra di bilancio.
Studio Romano e Associati | Commercialista Brescia
Federico Romano
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